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1776. Francesco Sforza a Tommaso Marcoleone da Nugarolo 1451 giugno 3 Milano

Francesco Sforza informa Tommaso Marcoleone da Nugarolo, squadrerio dei provvisionati ducali, della denuncia fatta da quelli di Lecco per furti, ferimenti e danni subiti dagli uomini di Bellusco.

[ 474r] Thome Marcholconis de Nugarolo, provisionator nostrorum squadrerio.
Habbiamo havuto querella dal podestà et homini nostri de Leco che conducendo certi homini de Belusco biade a Leco, in l'andata foreno asaltati et robati, trabutati et in la retornata feriti et robati da quilli nostri logiati in Olzinà, dela qual cosa ce maravigliamo, perché conducendose le biade per lo territorio nostro cum licentia delli offitici l' non se gli doveria daro impacio, imo più tosto favorezarli. Pertanto ve committiamo et volimo che da mo' inanzi quilli fanti non faciano simele novitade nì impacio quilli conducono victualie con licentia. Provede etiandio che restituiscano tutto quello alli dicti conductori et se habbia bona advertentia che oltra Adda non se conducano delle dicte victualie. Et questo dicemo perché intendiamo che essi fanti non solum le lassano condurre, immo etiam gli fanno la scorta, el che se oldiremo più da mo' inanti, ne faremo tal dimostratione ch'el parerà l'habiamo havuto a male. Mediolani, die iii iunii 1451.
Cichus.