Registro n. 2 precedente | 191 di 1791 | successivo

191. Francesco Sforza ad Andrea da Foligno 1450 agosto 26 Lodi

Francesco Sforza comunica ad Andrea Foligno, cancelliere, d'aver richiamato Venturino da Marni, vescovo di Cremona, e il clero per il contributo: qualora fossero determinati a non darlo, vuole che compaiano davanti a lui. Ai dazieri e ai mercanti si chiede che diano di più.

Ser Andree de Fulgineo, cancellario.
Rispondendo alle tue littere et primo, quanto alla dureza et obstinacione deli preti secondo el parere tuo, scrivemo per le alligate al vescho (1) et a tuto el clero de quella nostra cità cum questi propositi: che se debano movere ad fare la voluntate nostra, et casu quo ne faciano et pur voliseno perseverare nel suo duro proposito che se debbeno, volimo che aut tu ne avisi aut che comandi per parte nostra ad quelli te [ 110r] parirà che vengano dala nostra presencia. Alla parte che anchora non sia facto el compartito, dicemo che crediamo mò debba essere facto per tua solicitudine, perché già sonno passato quatro dì dapoy el data dele tue. Et quando pur non fose facto, solicitalo cum omni dilligencia. Alla parte deli dacieri et mercadanti da essergli richesti denari, pani, veluto et frumento, dicimo che tu cum participacione del magnifico nostro locotenente debbi richedere subsidio in nostro nome a chi ve parerà et cavare da essi più che se pote, facendoli debite assignacione de quanti ce subvenirano. Alla parte ad chi se debba el frumento et per bolletini de chi, te havimo già scripto che tuto quello frumento se haverà del contado lo debbi assignare ad Torniello, nostro fameglio, il qualle l'haverà ad distribure segondo l'ordinacione nostra, et così fa. De quello dela cità non volemo se mova, perché l'havemo ordinato ad altri bisogni. Laude, die xxvi augusti 1450.
Cichus.


(1) Si tratta del vescovo Venturino da Marni (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 790).