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210. Francesco Sforza a Galeotto Ratti 1450 agosto 28 Lodi

Francesco Sforza ordina che si aiuti Vincenzo da Camnago a recuperare le cose rubategli durante la Repubblica ambrosiana.

Domino Galihoto Rato, capitaneo nostro Mediolani.
Dilecte noster, siamo informati che nel tempo dela libertà de quella nostra cità de Milano fo sachezata la casa ad Vicenzo da Cannago, presente portatore, et toltogli molte robbe, fra le quale erano alcune robe de certi homini d'arme. Et perché dicti homini d'arme voleno le robbe sue et cerchano de far destenire dicto Vincenzo, considerato che queste cose gli fonno tolte publicamente et che luy le vole pagare, potendo essere satisfacto da quelli chi hanno havute dicte sue robbe, secondo seriti informato da luy, pertanto volimo che ad ogni sua requisitione, constandove che quelli li quali luy ve dirrà habiano tolte dicte sue robbe, gli faciati fare raxone summaria et expedita sine strepitu et figura iudicii, cavillationibus et frivolis quibuscumque reiectis. Et per questa caxone gli havimo concesso uno salvaconducto, como vedereti. Data Laude, die xxviii augusti 1450.
Cichus.