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247. Francesco Sforza a Bettuccio Cortesi da Cotignola 1450 settembre 2 Lodi

Francesco Sforza comunica di far condurre nel castello di Cremona Ambrogio Trivulzio perché vi sia conservato sotto buona guardia, essendo uomo sagace e astuto, e ordina di lasciar libero don Giuliano.

Laude.
Bettucio (1), per Zohan Caymo, nostro cancellerio, et Michele de Bataglia (2), nostro famiglio presente portatore, mandiamo lì in quello nostro castello de Cremona Ambroxio de Triulzio, perché tu el tenghi et fazi guardar nel dicto castello sotto bona custodia fin ad tanto che gli haverà ad stare. Pertanto volimo tu el debbi acceptare et in sua compagnia uno ragacio deli soi solamente et lo faray stare in una de quelle camare o altro loco de quello castello, donde el non se possi partire senza tua licentia, mettendoli tu appresso luy bone et sufficienti persone di toy per sua guardia, quali sianno fidati et che tu credi né per via de promissione né per niuna altra cosa non consentino alla sua fuga, né possano essere da luy inganati, perché per tuo adviso el dicto Ambroxo è homo molto sagace et astuto e che sa dire et fare, et vede tenirlo in conclusione per altro modo che non hay tenuto don Zuliano, perché come dicemo questo è homo più sagaze et de più importancia al stato nostro che non è don Zuliano, siché tu nel sapi ad ogni nostra posta consignare. Bene volimo che circa lo suo vivere usi discrecione perché, purché siamo del facto suo securi, semo contenti ch'el sia bene tractato del vivere et stare suo (a). Volimo liberamente relassi el dicto don Zuliano che vada dove pare ad luy, recordandoti et commandandoti che per niuna via non debbi mai relassare el dicto Ambroxio senza lettera sottoscripta de nostra mano, et cetera. Data ii septembris 1450.
Iohannes.
Franciscusfortia Vicecomes manu propria subscripsit.


(a) Da semo a stare suo scritto sul margine sinistro.

(1) Identificato come Bettuccio Cortesi da Cotignola (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 634).
(2) Si tratta di Michele Cassani da Cotignola, detto Battaglia.