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259. Francesco Sforza al capitano del contado dell'Oltrepò pavese 1450 settembre 5 Milano

Francesco Sforza vieta che i soldati alloggiati sulle terre di Luchina dal Verme si spostino altrove.

Capitaneo nostro comitatus Papie ultra Padum (1).
Dilecte noster, per lamenta de Matheo da Becharia, nostro cittadino de Pavia, havemo inteso che certe zente d'arme dela magnifica madonna Luchina lozate in le terre soe hanno deliberato de venire ad lozare nel loco de San Gaudentio del contado nostro de Pavia a persuasione de Menapace Buctigella, quale ha una possessione a ficto nel dicto luoco. Et perché non ne pare conveniente nì da tollerare che quelli sono lozati in le terre de madonna Luchina, et maxime li soi, se levine de lì et vengano in le terre nostre a suasione d'alcuna persona, volemo provedi che non se lozano nel dicto loco de San Gaudentio, immo restino in li soliti lozamenti soi, overo in le terre dela prefata madonna Luchina, et s'el dicto Menapace gli vole dari li fructi dela possessione sua siamo contenti glili dia, purché non logiano in lo dicto loco. Mediolani, die v septembris 1450.
Cichus.


(1) La carica non è segnalata da SANTORO, Gli uffici.