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289. Francesco Sforza al podestà, al comune e alla comunità di Sale 1450 settembre 9 Milano

Francesco Sforza ordina che si mantengano e si osservino gli ordini per il passaggio dei porti fino alla cessazione della peste.

Potestati (1), comuni et hominibus Salarum.
Compiaceresemo volentera ala richesta vostra in dare licencia al vostro portenaro de passare le persone inanze et indreto quando se potese fare senza periculo et l'havesemo data ali altri, ma ve avissamo che noy non havemo fin a qui revocata alcuna inhibicione facta ali dicti portenari, immo intendiamo che li ordini nostri se observano per salute di nostri subditi, dala quale procede immo depende el bene [ 129r] del stato nostro. E' ben vero che havemo facto metre uno porto de sopra da Pavia, per lo passare dele mercancie, et in loco d'esso n'è remosto un altro, si ch'el ne pare habiati un poco de paciencia, perché speriamo purché in breve debia cessare la contagione de peste et alhora ve compiaceremo de bona voglia. Mediolani, die viiii septembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Antonio Rossi (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 370), tuttavia la sua lettera di nomina e l'inizio della carica (entrambi 1450 ottobre 1) sono successivi alla data della missiva registrata.