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30. Francesco Sforza a Pietro Tebaldeschi da Norcia 1450 giugno 17 Lodi

Francesco Sforza comunica a Pietro Tebaldeschi da Norcia il suo stupore per la non ancora avvenuta consegna del castello di Gamalero, i cui frutti egli dovrà acquisire.

[ 68v] Domino Petro de Tebaldischis, locumtenenti Alexandrie (1).
Nuy ne meravigliamo grandemente ch'el castello di Gambalero non vi sia hoy may stato posto nelle mane a quello che noy ne habiamo scripto al segnor marchexe (2) et al segnor Gulielmo (3), ad li quali replicamo de presente anchora per le allegate, le quali volemo che le mandiate subitamente et che solicitate con instancia che el dicto castello ad omni modo ve sia posto nelle mane, delle quali littere ve mandiamo la copia inclusa, ad ciò sapiate melio quello haveti a fare et che noy li scrivamo. Et secondo ne seguirà avisatene, ad ciò ve possiame possa scrivere quello nuy vorremo che vuy ne faciate.
Demum ser Lorenzo, fratello di Simone Giglino, forse anchora non fosse ritornato in Alexandria ad casa sua, siamo contentissimi et volemo che ad omni modo glielo faciate ritornare et che vediate realmente et sinceramente, sine strepitu et figura iudicii, sola facti veritate inspecta, remotis frivolis invocacionibus et petitionibus quibuscumque, se quelle occupacioni facte alli dicti fratelli per li parenti suoi et per altri, et se altri ce vi fusse, sonno debitamente et honestamente facte, non habiando maxime possuto essi Simonino et Laurencino deffendere le raxone loro. Et possendo vuy fare con honestade et equitade, secondo semo informati lo possete fare, volemo che li remitiate in tutti li boni soi et, quando pur paresse non poderlo farlo, como è dicto, volemo che prendiate li fructi et cussì omne altra soa cosa occupata per chi se voglia in vuy, perfin che vi scriveremo altro. In lo facto de Gamalerio studiate provedere non sianno exportati li fructi per condicione veruna, como habiamo scripto alli segnor marchexe et ad Guiglielmo, che gli piacia provedere ancha loro, rescrivendone subito quanto hareti facto circha tutte le predicte cose, et avixatene sì chiaramente et particularmente del tutto che gli possiamo provedere et pigliare partito, segondo ne parerà, ad omni cosa. Et in questo vogliate mettere ogni celerità possibile, perché Simonino non habia ad prehendere li fructi de Gamalerio, perché tutte queste dillacioni che danno le danno per per ricogliere degli dicti fructi. Data Laude, xvii iunii MCCCCL.
Cichus.


(1) Si tratta di Pietro Tebaldeschi da Norcia.
(2) Giovanni IV di Monferrato.
(3) Guglielmo di Monferrato.