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388. Francesco Sforza a Tommaso Tebaldi da Bologna e Bartolomeo Porro 1450 settembre 16 Milano

Francesco Sforza interviene presso Tommaso Tebaldi da Bologna e Bartolomeo Porro perché al giudice delle strade non si ritardi oltre il pagamento del salario.

Commissario (1) et potestati Cumarum (2).
Benché la consuetudine cossì deli homini de laco come del resto del vescovato di Como sia de pagare el salario del zudexe dele strade de quella città a kalende de augusto per tucto l'anno, nondimeno Zohanne Adulberto de Pellegrini se lamenta che fine al presente dì non ha possuto consequire el debito suo, imo è menato per dilatione in suo granve preiudicio. Pertanto vi commectiamo et volimo che provediati el deto Zohanne zudexe sia satisfacto integramente de quello deve havere per casone del dicto salario, in modo non habia iusta casone de lamentarsi. Mediolani, die xvi septembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Tommaso Tebaldi da Bologna (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 240).
(2) Identificato come Bartolomeo Porro (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 238).