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396. Francesco Sforza ad Antonio Crivelli 1450 settembre 17 Milano

Francesco Sforza, su istanza dei Rettori di Bergamo, impone ad Antonio Crivelli che disponga che il bergamasco Pietro venga soddisfatto di quanto richiede da Nolo per un cavallo e connesse prestazioni.

[ 148r] Potestati Papie (1).
Dilecte noster, li Rectori de Pergamo ne hanno scripto la lettera inclusa ala presente in favore de Petro, suo subdito exhibitore dela presente, per caxone de uno cavallo prestato a Nolo Egozo, come per lo tenore d'essa intenderai. Et perché nostra intentione è che ali subditi dela illustrissima Signoria de Venesia sia facto raxone non manchi che alli nostri, te commectiamo et volimo che ad instantia del dicto Pietro face raxone summaria et expedita contra el dicto Nolo et gli facci satisfare cossì del pretio del cavallo come dela vitura, trovando essere cossì come se contene nela dicta lettera. Et spazi questa cosa senza dilazione alchuna, perché, essendo forestero, non volimo sia menato in longo. Mediolani, die xvii septembris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta di Antonio Crivelli.