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404. Francesco Sforza al luogotenente di Piacenza 1450 settembre 18 Milano

Francesco Sforza dispone che non venga toccato nulla di quanto lasciato a Piacenza da Sceva de Curte, già podestà della città. Se, a sua richiesta, egli vorrà essere sindacato con i suoi, il duca costituirà giudice il luogotenente di Piacenza.

Locumtenti Placencie (1).
Volimo prendiati carico de non lassar far novitate alcuna ale cose dal spectabile doctore dilecto nostro misser Sceva de Curte, olim lì potestate (2), le quale ha lassate lì per fin a tanto quella cità sarà desbandezata et che ello possa venire securamente e se fose facta sia revocata et ritornato omni cosa a loco. Et poi voriamo, a sua richesta, che lui et la corte sua sia legitimamente sindicata et così faciti. Li suoi officiali sonno lì ex nunc dagano le debite segurtate et se al tempo porrà venire lì misser Sceva sarà chi pretenda havere cosa alcuna da lui, alora ve commetemo siati iudice ad intendere lo vero e faciati rasone sumaria a chi l'haverà. Data Mediolani, die xviii septembris 1450.
Iohannes de Ulesis.


(1) Non identificato (la carica non è segnalata da SANTORO, Gli uffici).
(2) La persona e la carica non sono segnalate da SANTORO, Gli uffici.