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436. Francesco Sforza a Nicolò de Calcaneis 1450 settembre 19 Milano

Francesco Sforza si meraviglia che Nicolò de Calcaneis non abbia fatto dare a Giovanni della Noce quanto dovutogli, asserendo che la lettera non era sottoscritta dal duca, pur non trattandosi di un'assegnazione nuova.

Referendario Placentie (1).
Benché più volte et anche nuovamente te haviamo scripto che debi fare satisfare al spectabile cavalero miser Zohanne dala Noce de quello resta havere del'assignatione sua, nondimancho intendiamo per lamente del dicto miser Zohanne ch'el nostro scrivere poco gli è zovato, immo che tu dici non volere exequire la nostra lettera perché non è signata de nostra propria mano, di che miravigliandone perché questa non è assignatione nova immo executione et satisfatione del'assignatione altra volta facta et de simili lettere non bisogna altra signatura, te commectiamo de novo et volimo che al dicto miser Zohanne o a chi ordinarà luy faciati satisfare de quello resta havere et exequire l'altra vostra lettera senza expectare altro da noy, et con tanto maiore celerità quanto è menato più longo per lo passato. Mediolani, xviiii septembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Nicolò de Calcaneis (cfr. SANTORO, Gli uffici, 491), tuttavia l'inizio della sua carica (1451 gennaio 1) è successivo alla lettera di nomina (1450 giugno 13) e alla data della missiva registrata.