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597. Francesco Sforza ai signori e ai rettori di Bergamo 1450 ottobre 4 Milano

Francesco Sforza vuole acquisire la verità circa il denunziato furto di un cavallo e di una mula.

Dominis et rectoribus Pergami.
E' stato denanzi a noi Nicolò Barisone da Padua, presente ostensore, dicendone che gli è fugito uno famiglio quale li ha menato via una mula et uno cavallo, le quale bestie sonno state comperate qui per lo strenuo dilecto nostro Petrino da Bergamo pregandone glile vogliamo far rendere, per la qual cosa havimo havuto denanzi da noi lo dicto Petrino et volendo sapere la veritate da luy come era passata questa cosa, ne ha sacramentato e dicto che luy ha comparato dicto cavallo e mula aposta de uno chiamato Meligazo de Zoni, quale sta in bergamasco, et che subito l'hebbe comparati gli mandò fine a Zoni, siché havendo luy zurato per suo sacramento la cosa essere passata per questa forma et essendo li dicti cavallo e mula dal canto vostro, noi non gli possemo fare altro ben ne pare, et cossì vi confortiamo vogliate havere denanzi da voi lo dicto Meligazio et si lui negasse haverle havute vogliate mandarlo qua da noi, perché lo mettarimo ad volto ad volto con lo dicto Pedrino et intendiremo donde procedirà lo difecto, et trovando noi che lo dicto Pedrino o altri deli nostri habiano dicte bestie glile farimo restituire. Si autem lo decto Meligazio le havirà havute, voi glili porrite fare restituire. Mediolani, die iiii octobris 1450.
Cichus.