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605. Francesco Sforza ad Angelo da Caposilvi 1450 ottobre 6 Milano

Francesco Sforza ordina ad Angelo da Caposilvi di imprigionare un tedesco e non liberarlo senza uno scritto ducale. Deve, invece, liberare Giangiacomo Rebughi e Straza Cappa. Si meraviglia che di tanti ladri e malviventi non abbia preso che i summenzionati. Infine, si faccia restituire porci e denari rubati a Giovanni Bonero da Settimo.

[ 187r] Angelo de Caposilvis.
Havemo inteso quanto ne scrivi de Straza Cappa et de Zohaniacomo de Rebughi et cossì del todesco che tu l'hai destenuti, et cetera, dicemo n'è piaciuto et laudiamotene assai. Et perché noi havemo pur captiva informatione de dicto todesco, volimo lo fazi mettere in presone et non sia liberato senza littera sottoscripta de nostra propria mano. Li dicti Zohan Iacomo et Straza Cappa siamo contenti, recevuta questa, li fazi liberare et li amonerai siano savii per l'avenire. Pur alquanto ne miravigliamo che havendo noi tanti lamenti quanti havemo ogni dì deli danni et robarie che fanno quelli nostri soldati in quelle parte, che tu non n'habbi havuto nele mane et pigliati più che costoro, et pertanto vogli havere ogni tuo ingegno per havere in le mane qualchuno de questi che vanno robbando et non volere scusare veruno, perché deveresti havere più caro l'honore nostro che uno tristo. Ulterius è stato da noi Iohanni Bonero da Septimo, presente portatore, quale dice l'è stato tolto presso Cognolo dece porci et dinari. Pertanto vogli in ogni modo trovare chi sonno stati et fargli restituire ogni cosa del suo. Mediolani, die vi octobris 1450.
Cichus.