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634. Francesco Sforza a Boniforte Guarguaglia 1450 ottobre 10 Milano

Francesco Sforza, dopo aver lodato Boniforte Guarguaglia per avere individuato i frodatori del sale, vuole che lasci alla competenza del capitano del lago di Como il compito di persegurli. Aggiunge, poi, che gli uomini di Urio e di Introbbio non devono essere tassati, in quanto cittadini di Como.

[ 192v] Die x octobris 1450, Mediolani. Ad Bonifortum Guarguagliam.
Boniforto, havimo veduto quanto tu ne hai scripto dele cose dellà et de quanto hai sequito, dicemo che de ogni cosa remanemo bene advisati et ne piace quanto hai facto. Et quanto alla parte de quilli frosatori del sale, che tu dice havere trovati, dicemo che hay facto bene a far tal invencione, ma considerato che al procedere più oltra contra li dicti frosatori specta al nostro capitaneo del laco de Como (1), volimo che tal invencione debbi dare al dicto capitaneo et informarlo del tuto como la cosa passa, siché lui possa fare circa ciò quanto richede el suo officio como te hanno dicto et scripto li Maistri nostri del'intrade. Alla parte dele boche che sonno state taxate ali homini de Urio et de monte Introcio et che attento quello hanno tenuto per lo tempo passato doveriano remanere contenti, dicemo, considerato loro sonno citadini de Como, non volemo che habianno la dicta taxa, siché levala via et fa che li dicti homini non habiano graveza alcuna de cavalli né de boche, ma vede de interpartirle fra quelli altri lochi de là, como meglio te pare. Data.
Iohannes.


(1) Identificato come Antonio Porro (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 253).