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644. Francesco Sforza a Giovanni Giordani da Pesaro e Francesco Parpaglioni 1450 ottobre 12 Milano

Francesco Sforza ordina a Giovanni Giordani da Pesaro e Francesco Parpaglioni di prendere tutti i provvedimenti necessari per salvare la città dal contagio della peste.

Potestati (1) et offitiali bulletarum Parme (2).
Per satisfatione del desiderio nostro quale è circa la salute et conservatione del terreno nostro et territorio da contagiosa peste più che circa altra cosa, sì per bene dele intrate nostre como etiandio di nostri cittadini et subditi, quali non pono stare a casa per timore dela dicta peste, deliberamo se faza ogni provisione expediente sopra ciò, et pertanto, havendo nuy carissima quella nostra cità sopra le altre cose, ve commetiamo et volimo che intendandovi tucti duy insieme faciate tucte le provisione necessarie per emendare quella cità et conservarla sana et neta da essa peste, non manchandoli cosa alcuna perché non ne poteresti fare cosa alcuna più grata che questa. Et ad ciò che tu offitiale, non te possi scusari in cosa alcuna, te dasemo per la presente ogni arbitrio et posanza expediente circa tal materia, et volimo metti ogni studio et opera tua, perché questo nostro desiderio se adimplisca et quella nostra cità se renda sana et libera, el che etiandio retornarà ad tuo grande honore et commendatione presso caduno. Data Mediolani, xii octobris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Giovanni Giordani da Pesaro (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 459).
(2) Identificato come Francesco Parpaglioni (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 465).