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657. Francesco Sforza a Pietro da Lonate 1450 ottobre 14 Milano

Francesco Sforza dice a Pietro da Lonate che il cognato Innocenzo Cotta può, se intende vivere bene e fare il suo dovere verso quelli a cui è tenuto, ritornare a casa perché avrà dal duca il salvacondotto.

[ 197v] Petro de Lonate in Villarasca.
Havemo inteso quello scriveti mandascevo a dire ad Innocento Cotta, vostro cognato et quanto esso Innocento responde. Dicemo che quello dice Innocento non ne pare honesto ch'el voglia capitulare per tornare ad casa sua dala quale indebite s'è partito, perché molte cose dice in la littera non sonno vere che non havesse audientia dali offitiali nostri et parci sia partito per altra voluntà haveva et non per paura avesse, perché sa che da nuy fu ben veduto et cossì seria stato bene tractato, ma ch'el se ne sia fugito et possa voglia venire et stare cum lo salvoconducto et ch'el non sia facto ragione ad quelli degono havere da luy, non ne pare honesto, ma volendo luy venire et stare ad casa sua et adtendere ad bene vivere et fare lo dovere ad quilli è tenuto, siamo contenti torni et cossì da nuy serà sempre bennedicto e ben tractato, et cossì li faremo salvoconducto. Altramente non ne pare honesto ch'el vegnia, perché seria dare exempio che ogniuno dovesse dare se ne potesse fugire et poy avessi salvoconducto de retornare et starsi securo ad casa sua et chi dovessi havere havessi patientia, questo cum nostro honore non poteressemo fare nel faressemo. Data Mediolani, xiiii octobris 1450.
Cichus.