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669. Francesco Sforza a Pasquale Pasqualini e Antonio Tuderto 1450 ottobre 16 Milano

Francesco Sforza ordina a Pasquale Pasqualini e Antonio Tuderto che si faccia una giusta ripartizione dei frutti dell'abbazia.

[ 201r] Domino Pasquali de Pasqualinis et Antonio de Tuderto.
Ne è facto querella per li factori del reverendissimo monsignore de Vesconti, arcivescovo di questa nostra inclita cità, che dela ratta deli fructi de quella abbatia quale era partita fra luy et vuy, secondo che eratino remasti d'acordio, gli haveti levata una certa parte d'essi fructi che spectavano a luy, la qualcosa essendo cussì non ne pare sia licita né honesta, anci fuora d'ogni rasone. Pertanto vi confortiamo et carichamo vogliati liberamente restituirgli ogni cosa a luy tolta dela dicta sua ratta dappuoy facta la compositione fra vuy predicta et lassargli cavare de lì et condure dove gli piacerà ogni suo fructo cossì biave, vino et feno como de altre cose, senza exceptione alcuna, facendo sopra ciò in modo che non habiamo più querella. Data Mediolani, die xvi octobris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta dell'arcivescovo Giovanni Visconti (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 796).