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698. Francesco Sforza a Pietro Tebaldeschi da Norcia, al podestà di Alessandria, a Lancillotto Bossi, al comune e alla comunità di Sezzadio e a Giovanni Annone 1450 ottobre 21 Milano

Francesco Sforza comuica alle autorità di Alessandria di aver concesso in feudo nobile e gentile al consigliere ducale Giovanni Feruffini il luogo e il castello di Sezzadio e perciò a lui si deve fedeltà e pagamento delle entrate del luogo.

Locuntenenti (1), potestati (2) et referendario Alexandrie (3).
In remuneratione dela fede, amore et dilectione quale porta a nuy et allo stato nostro el spectabile doctore Zohanne Ferufino, nostro dilecto consigliero, gli havemo concesso in feudo nobile et gentile el loco et castello de Sezedo cum soe pertinentie per si et per suoi figlioli, come vederite per lo privilegio quale gli havemo concesso. Pertanto ve commetiamo et volimo che imprendere la possessione deli dicti locho et castello, in tore la fidelità deli homini d'essi, et in fare le altre cose secondo la dispositione [ 207r] del dicto privilegio gli dagati a luy et a qualunche suo messo ogni aiuto et favore expediente, et del'intrate d'esso locho lassatene disponere ad suo modo. Data Mediolani, die xxi octobris MCCCCL.
Cichus.
Scriptum fuit in simili forma nobilibus comuni et hominibus Sezadii et Georgio de Annono. Data Mediolani, die xxi octobris MCCCCL.
Cichus.


(1) Si tratta di Pietro Tebaldeschi da Norcia.
(2) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 528, dal 1450 novembre 20 con Bartolomeo Porro).
(3) Identificato con Lancillotto Bossi (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 530).