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720. Francesco Sforza al podestà, al comune e alla comunità di Mortara 1450 ottobre 24 Milano

Francesco Sforza si congratula con il podestà di Mortara per la cautela nel non lasciare entrare nel paese Matteo da Biassono per sistemare i beni del fratello defunto. Alla insistenza di Matteo il duca acconsente che entri con un compagno qualora sia accertato che è sano.

[ 212r] Potestati (1), communi et hominibus Mortarii.
Ce ha facto supplicare Mathio de Biasono, nostro cittadino pavese, che essendo morto lì uno suo fratello non di male suspecto et volendo luy venire là per provedere che li beni lassati per dicto quondam suo fratello non andasseno in sinistro et voy non l'havite voluto lassar intrare dentro la terra, del che ve commendiamo et dicemove havete facto bene, ne a noy poresti far cosa più grata al presente come da havere tal cura et diligentia de quella terra che mediante la gratia de Dio se conservi da peste. Ma perché ce fa allegare suo grave preiudicio e damno s'el non potesse provedere al facto suo et etiam dice essere sanissimo, siamo contenti et volimo che facendo voy prima vedere se cossì è come dice ch'el sia sano, non obstante ch'el sia stato a Pavia, lo lassati intrare in quella nostra terra con uno compagno per potere provedere al facto, et hoc etiandio constandovi dicto suo fratello non esse morto de mal suspecto. Data Mediolani, die xxiiii octobris 1450.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 361, dal 1451 gennaio 1 con Antonio Cremonte).