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746. Francesco Sforza al commissario di Piacenza, a Nicolò de Calcaneis e al tesoriere di Piacenza 1450 ottobre 30 Milano

Francesco Sforza fa presente al commissario di Piacenza, a Nicolò de Calcaneis e al tesoriere di Piacenza che i beni di Iorio Avvocati, morto di peste, devono essere confiscati dalla Camera ducale per essersi egli portato in città contro gli ordini. Decide che i 40 ducati d'oro, trovati presso detto Iorio, siano dati al famiglio ducale Antonello da Piacenza.

Commissario (1), referendario (2) et thexaurario Placentie (3).
Siamo avvisati che l'è passato de questa vita uno Iorio de Advocatis per casone de posto et che li suoi beni debeno essere confiscati alla Camera nostra perché essendo luy de fuora infermo se reduse in la cità contra li ordini nostri. Havemo etiamdio inteso che oltra li altri beni se gli sonno retrovati ducati quaranta d'oro quali el commissario sopra la sanitate ha facto deponere presso Antonio dale Caselle, et pertanto ut commettemo et volimo che dovendo rasonevolemente essere applicati alla Camera nostra li beni del dicto quondam Iorio, provediati che li dicti xl ducati siano exbursati ad ti texaurerio et dapoy li fatiati dare et dagati ad misser Antonello da Piasenza, nostro fameglio, o ad che ordenarà luy liberamente et senza exceptione alcuna, metendoli per spesa consumata. Data Mediolani, die xxx octobris MCCCCL.
Iohannes.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 487, dal 1451 luglio).
(2) Identificato come Nicolò de Calcaneis (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 491), tuttavia l'inizio della carica (1451 gennaio 1) è successivo alla lettera di nomina (1450 giugno 13) e alla data della missiva registrata.
(3) Identificato come Daniele Rossi (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 492), tuttavia l'inizio della carica (1450 novembre 15) è successivo alla data della missiva registrata.