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807. Francesco Sforza a Mano 1450 novembre 9 Milano

Francesco Sforza chiede in prestito all'ebreo Mano 1200 ducati. Nel caso non fosse in grado di procurarli, cerchi di trovarne almeno 800. Il duca ne assicura la restituzione sulle entrate ducali.

Mano ebreo, habitatore Papie sive Glarolarum.
Nui mandassemo ali dì passati a te el nostro carissimo Zohanne Pilizone a richederti cum bona confidentia per nostro bisogno ducati mileducento in presto, cum bona promissione de restituirli, et lui ne ha referito per parte tua che per le condicione occurrente tu non gli hay el nostro, perché quilli che te aiutavano non te respondano, anci richedano quello de che tu te aiutavi. Ma perché c'è intervenuto un bisogno al quale ce bisogna suplire et considerato che sempre ali nostri bisogni tu te se' proferto et anche ce ha aiutato, non possiamo credere che a questo tanto nostro bisgno (a) tu ce vogli abandonare. Pertanto te confortiamo et carichiamo che tu non ce vogli dire de non a tanto nostro bisogno, che te prometiamo ala fede nostra che tal servicio non se smentigaremo may et te daremo a vedere che l'havemo havuto a caro. Et quando tu non [ 232r] potesse servirce de tuta questa summa, almanco vedi de servirce de octocento ducati, recatandoli tu como meglio te pare, prometendote che de questi et de quelli dele tapezarie et de ogni altro dinaro te faremo bona assignatione cum debito interesse sulle intrate nostre. Et in tute queste cose daray piena fede ad esso Zohanne Boldizone, qual è informato dela mente nostra et tuto exequissi circa questa materia et non manco che se nuy te lo dicessemo. Mediolani, die viiii novembris 1450.
Cichus.


(a) Così A.