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826. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1450 novembre 10 Milano

Francesco Sforza richiama Giovanni da Tolentino perché faccia rispettare gli ordini circa i passaggi del Po. Nessuno deve passarlo senza il bolettino e la licenza segnata con la corniola segreta. Ai colo che provengono di là dal fiume si deve chiedere chi sono, da dove vengono e perché.

Iohanni da Tolentino (1).
Siamo certificati, et questo è verissimo, che ogni persona passa Po e va inanzi e indrieto a lor piacere e non l'è persona alcuna che gli habia a mente né che servi nullo ordine nostro, quanto si in quella nostra città non fusse persona alcuna per noy, dela qual cosa ne maravigliamo assai et non sapemo donde se proceda tanta negligentia et poca advertentia e per qual casone non sonno observati li ordini e comandamenti nostri circa el facto de pasar Po, che vegna l'homo donde se voglia, et de loco suspecto o d'altro luoco, che non gli sia dicte niente, che per certo n'habiamo grandissimo dispiacere. Unde vogliamo, recevuta questa, voi vi debiate diligemtemente informare unde procede questo difecto et avisarne subito per vostra littera del tucto. Et vogliate ordinare et provedergli per tal via et modo che homo del mondo, et sia chi se voglia, de soldati, possa passar Po senza lo nostro bullactino et licentia signata dela nostra corniola secreta et che dele persone che vengono dal [ 235v] canto de là da Po per passare dal canto de qua se vogliano multo ben vedere chi sono et donde vengono et dove sonno stati, et cetera, et demandargli sottilmente de lor progresso, aciò che quella nostra città et anchora li altri nostri luochi dal canto de qua se preservino sani. Et mectetigli tali ordini et tale persone fidate che sia exequito cum effecto questa nostra voluntà et per modo che la mente nostra ne stia reposata. Et del tucto ne vogliati avisare per vostra littera. Mediolani, x novembris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino.