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838. Francesco Sforza al luogotenente di Alessandria 1450 novembre 12 Milano

Francesco Sforza ricorda al luogotenente di Alessandria che suo ufficio è quello di rendere giustizia e questo faccia nel caso del Todeschino.

[ 238v] Locumtenenti Alexandrie.
Havemo inteso quello ne scriveti del Todeschino, quale parente, quando fo conducto ala morte, imputoe d'essere stato ala morte de quello frate de Sancto Bernardo et el simile ha confessato lui. Intendimo etiamdio como misser Zohanne Ferrofino ve ha dicto gli debiati far ragione et vui non lo voleti fare senza licencia, al che respondendo prima se meravigliamo de vui, perché l'officio vostro è de far ragione et, capitandovi simile malfactore in le mane, li doveresti punire senza aspectare altro da nuy, che saria casone de securare le strate et daria materia a cadanuo de ben vivere. Et in conclusione dicemo che, constandovi per confessione d'esso Todeschino e d'altri el delicto, gli faciati senza altra dillatione quello vole la ragione, participando però et intendendovi in el tuto col cavallero del conte Gasparro da Vicomercato. Mediolani, xii novembris 1450.
Iohanne.