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88. Francesco Sforza al luogotenente di Cremona 1450 agosto 14 Lodi

Francesco Sforza ribadisce che non si può estrarre grano dal cremonese senza sua licenza. Scrive poi che è stato necessario far funzionare il porto di Castiglione.

Locuntenenti Cremone.
Magnifico miles gener noster carissime, inteso quanto ne scriveti dela inibicione dela tracta del frumento del cremonese, et cetera, ve respondemo nostra intencione essere ch'el bando altre volte facto se observi, cioè ch'el non se possa cavare fora del cremonese alcuna quantità di grano se non gli è licencia sotoscripta de nostra propria mano. Et così volimo se observino quelle havimo concesso da qui indreto sottoscripte como è dicto o non. Ala parte del porto de Castigliono, dicimo ch'el è vero che per lo passato non solevase exercire lì quello porto, ma n'è stato necessario meterglilo per [ 83r] lo facto de Crema. Et se li dacieri se gravano de questo, pono mandare li suoy officiali, como fanno a Piziguitone. Laude, xiiii augusti 1450. Intendemo, però, prima se questo se pò fare cum raxone, bench'el ne para meglio provederli per altra forma in levare dicto porto via che mandarli altri officiali, ad ciò che non ne se possa nascere inconveniente alcuna. Data ut supra.
Cichus.