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961. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate ordinarie 1450 novembre 24 Milano

Francesco Sforza comanda ai Maestri delle entrate ordinarie di versare a Ludovico Gonzaga, marchese di Mantova, 17.700 ducati (computando, però, nella somma quanto già ricevuto ), perché assunto ai servizi ducali.

[ 261v] Magistris intractarum ordinariarium.
Como haveti inteso noy havemo conducto alli nostri servicii lo illustre signor marchese de Mantoa et siamo obligati ad dargli ducati xvii milia dcc al presente, perché cussì siamo convenuti et remasti d'acordio insieme. Pertanto volimo, ve stringemo et ve caricammo quanto strectamente possimo debbiati, havuta questa, provedere et ordinare per quello modo et via parerà ad vuy che esso illustre signor marchese con ogni celerità possibile habia dicti ducati xviimilia settecento ad rasone de soldi liiii per ducato. Et in questo poneti ogni diligentia et solicitudine, per modo che esso illustre signor marchexe possa valerse de dicti denari et habia casone chiamarse contento de noy, computando però in dicti ducati 17.700 ogni denaro havesse havuto fina alla recevuta de questa portati alla signoria soa per Carolo de Agnelli, suo mandatario. Et fati in modo non sia bisogno replicarve più questo facto, aciò che esso illustre signor marchexe possa anchora attendere et exequire le promesse che luy ha facto ad noy, considerato quanto al facto nostro importa el facto de esso illustre signor marchexe, advisandove che nuy siamo obligati per scriptura ad esso illustre signor marchexe de dargli tutti li dicti ducati 17.700 per fino ad mezo el mese de decembre proximo et deliberamo per ogni modo che anze el dicto termino sia satisfacto de dicti denari da noy. Siché ad questo ve sforciate con ogni vostra diligentia et studio, in modo che esso illustre signore marchexe anzi el dicto tempo sia contento et satisfacto da noy de dicti denari, deli quali fareti debitore esso illustre signor marchexe. Et in questo fate tutte quelle scripture e bollette ve parerane necessarie et opportune. Et non manchi. Mediolani, xxiiii novembris 1450.
Cichus.