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983. Francesco Sforza ad Angelo Lombardo 1450 novembre 26 Milano

Francesco Sforza si compiace con Angelo Lombardo, capitano del divieto di Cremona, per le disposizioni prese per i passaggi in terra veneziana, anche se continua a essere informato che detti passaggi non cessano. Gli consente di assentarsi un mese per il giubileo: lasci però una persona fidata.

[ 267v] Angello Lombardo, capitaneo devetus Cremone.
Havemo recevuta la toa littera et inteso quanto ne scrive delli ordini et provisione hay facto perché biada né veruna altra cosa sia conducta in lo terreno della Signoria de Venecia, et cetera. Dicemo che, essendo cussì como tu ne scrive, ch'el ne piaze, ma noy pur semmo advisati dalli amici nostri quello che per altre nostre te havimo scripto, siché vogli in ogni modo provedere ad questa cosa, perché tu poy bem considerare quanto importa al facto nostro. Del'andare tuo al Iubileo siamo contenti darte licentia per uno mese, ad ciò che tu possi andare et retornare nel dicto termino, lassande però una persona idonea et fidata in tuo loco et che habbia cura et bona guarda de dì e de nocte al tuo officio, perché tu poy bene comprehende et considerare quello che importa ad lassargli una persona fidata et da bene, ad lassargli el contrario. Mediolani, xxvi novembris 1450.
Cichus.