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988. Francesco Sforza a Pasquale Malipiero e Giacomo Antonio Marcello 1450 novembre 26 Milano

Francesco Sforza notifica a Pasquale Malipiero che un tale di nome Schiavetto, famiglio dell'uomo d'arme ducale Lancillotto, è fuggito in terra veneziana. Voglia farlo ricercare, imponendogli di restituire il maltolto.

Domino Pasquali Malipetro.
Al strenuo Lanzalotto da Como, nostro homo d'arme, è fugito novamente uno suo famiglio, che ha nomo Schiavetto, quale debbe esse capitato in le terre della illustre Signoria de Venesia, et gli à menato via duy delli soy cavalli, l'uno liardo et l'altro bayo, et similmente ge ha portato via certa soa robba, como la magnificencia vostra intenderà più pienamente per esso luy o per suo messo. Il perché, ad ciò che le bone usanze et ordini servati per noy et per vuy fin a qui im provedere a tale cosa se habiano a servare firmamente per lo avenire, como è nostra intencione, vi confortamo et pregamo che vogliate dare opera di fare ritrovare dicto Schiavetto et, retorvandosi dove se voglia per le terre della prefata signoria, provedere che sianno restituiti dicti cavalli et robbe a prenominato Lanzilotto, perché el simile faremo noy verso li vostri, como havemo continuamente facto per fina mò. Mediolani, xxvi novembris 1450.
Franciscus Sfortia Vicecomes, dux Mediolani, et cetera, Papie Anglerieque comes ac Cremone dominus.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit domino Antonio Marcello.