Registro n. 2 precedente | 999 di 1791 | successivo

999. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1450 novembre 28 Milano

Francesco Sforza rimprovera il fratello Alessandro per aver tolto, contravvenendo una disposizione fattagli, cavalli e robe a Bonamino e agli uomini d'arme presi ai servizi ducali: restituisca tutto.

[ 270r] Domino Alexandro Sforcie.
Havemo recevuto la toa littera et intexo quanto ne responde circha li cavalli et robba che hay facto togliere ad Bonamino et ad quelli altri homini d'arme che noy havemo tolti alli nostri servicii. Dicemo che ne meravigliamo asay che tu non gli habbia facto restituire ogni cosa del loro, como per altre nostre littere sottoscripte de nostra propria mane te habiamo scripto. Et perché tu dici che facesti tuore li cavalli et la robba loro alli predicti perché erano alevati in casa de terci, et cetera, ad questo te dicemo che non ne pare bona scusa la toa, perché, se Beltramo haveva fallato, costoro non gli havevano culpa veruna et per questo non se gli dovea tore la robba loro. Et perché tu dice che gli debiamo mandare che vegnano drieto ad ti, et cetera, dicemo che, non havendo loro li soy cavalli et la robba loro, et maxime li cavalli delle persone proprie delli homini d'arme, non poriano venire drieto con le arme loro. Et pertanto volemo, oramay che doveti essere tutti insieme, tu fazi restituire tutti li cavalli et robba soa alli predicti nostri homini d'arme, perché, non havendo li cavalli delle persone loro et che non habiando la robba loro, bisogna li provediamo del nostro, che quanto al presente siammo in aptitudine de fare queste spese tu lo say. Siché vogli in ogni modo, senza altra replicacione, fare restituire alli predicti nostri homini d'arme tutti li cavalli et robba loro et fare che chiameno contenti da ti, perché cussi è nostra intencione. Mediolani, xxviii novembris 1450.
Cichus.