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101. Francesco Sforza ai consoli, ai comuni e alle comunità della Valsassina 1450 ottobre 20 Milano

Francesco Sforza richiama i consoli, i comuni e gli uomini della Valsassina alla reverentia che se conviene tra el subdito el signore nei riguardi di Luchina Dal Verme. Dispone poi che si versi quanto dovuto e si dia il salario al castellano di Monguzzo.

Consulibus, comuniibus et hominibus Vallassine.
Havemo presentito che non portate quella reverentia né prestate quella hobedientia che se conveneria ala magnifica madonna Luchina (1) né ali soi officiali, del che, si cossì fusse, ne miravigliaressimo et doleressimone de voy. Per chiarirne aduncha la mente nostra, volimo et vi commandiamo che gli debbiate portare quella debita reverentia che se conviene fra el subdito el signore et obedire a ley et a soy officiali come faresti a noy et come facevate alla recolende memoria del magnifico conte Aluysio (2) et, se sentiremo facciate altramente, ve darimo intendere che non farite bene. Volimo etiandio che, remota ogni exceptione, facciate debito pagamento ala prefata magnifica madonna Luchina o ali soi per lo debito havite con essa per rispecto ala conventione, perché de quelli denari se paga el castellano de Monguzo (1), el quale non volimo stia de fare bona guardia per mancamento del suo salario, siché disponite omnino de pagare del passato et così per l'avenire. Fatelo aduncha et non aspectate che vi scriviamo più de ciò. Mediolani, xx octobris 1450.
Cichus.


(1) Luchina Dal Verme.
(2) Luigi Dal Verme.
(3) La carica non è segnalata da SANTORO, Gli uffici.