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132. Francesco Sforza ad Antonio Fregoso 1450 ottobre 26 Milano

Francesco Sforza chiede ad Antonio Fregoso di non trattenere Giovanni da Napoli e Manfredino da Manfredonia, conestabili di Ruggero dei Galli, fuggiti a Genova.

Domino Antonio de Campofregoso.
Ali dì passati se fugirano dui connestabili de fanti qualli stavano col spectabile cavallero et nostro capitaneo de fanti, misser Rugiero deli Galli, qual tenemo dentro della nostra cità de Alexandria, li quali dui connestabili, l'uno se chiama Zohanne da Napoli, l'altro Manfredino de Manfredonia. Et, perché siamo certificati che li dicti Zohanne et Manfredino stano cum vui, alquanto ne siamo maravigliati, perché posseti essere più che certissimo che tuti li fanti et gente d'arme nostre ad ogne bisogno del'illustre misser lo duxe et de quella magnifica comunità de Zenoa et anche in specialitate de cadauno de casa vostra seriano così apparigiati et in ordine quanto quelle gente et fanti che teneti vui ale vostre spese. Li quali Zohanne et Manfredino non cessano ogni dì sviare deli altri nostri fanti a dargli ad intendere che li farano et dirano, la qual cosa crediamo et rendemone certissimi che costoro non lo fanno de vostra voluntà né consentimento, che queste domestichezze non se usano tra l'amici boni, como siamo nui cum tuta cassa vostra. Per la qual cosa ve pregamo, confortiamo et strengemo quanto più possemo che ve piaza dare licencia ali dicti Zohanne da Napolì et Manfredino, connestabili, et non gli volere tenere più, perché ve avissamo et certificamo che noy non consentiressimo per niente che veruno deli nostri connestabilli toglesse fanti da pede veruno deli vostri senza vostra licencia et consentimento, perché ne pare che la honestate et lo dovere richeda così fra uno amico et l'altro. Dela qual cosa ne fareti piacere asay et cosa gratissima. Mediolani, xxvi octobris 1450.
Duplicata die ii novembris.
Cichus.