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144. Francesco Sforza a Giovanni da Tolentino 1450 ottobre 28 Milano

Francesco Sforza ordina a Giovanni da Tolentino che si facciano restituire o pagare dalla gente sforzesca di Soncino, Castelleone, Sorconia e Azzanello i settanta porci di Orlando Pallavicini rubati e le cavalle tolte agli uomini che le conducevano ad Azzanello, oltre a risarcire quelli ammazzati.

Domino Iohanni de Tolentino.
Carissime noster, ali dì passati, essendo andati in cremonese alcuni homini del magnifico Rolando cum bona quantitate de porci ad uno luoco chiamato Azanello, pare che li nostri che allogiano ad Soncino, Castelolione, Sorconia et Azanello, habiano tolto lxx deli dicti porci et ultra ciò amazato deli altri pizoli et etiandio hanno tolto alcune cavale ali dicti homini, dela quale cosa molto ne maravigliamo et dolemo. Et, perché deliberamo de non comportare questo per modo alcuno, volimo che vuy faci cerchare per ogni via et modo questo facto et fati restituire li dicti porci et cavale o fate pagare la valuta di essi et non guardate in lo volto ad homo che viva, se non ad nuy, ma voliate piutosto compiacere ad nuy che ad persona del mondo, advisandove che, non lo faciendo, se dolerimo de vuy. Data Mediolani, die xxviii octobris 1450.
Cichus.