Registro n. 3 precedente | 186 di 801 | successivo

186. Francesco Sforza a Filippo da Ancona 1450 novembre 2 Abbiategrasso

Francesco Sforza si dice sorpreso delle variazioni dei dati delle lettere di Filippo da Ancona. Cita il caso dei soldi di Carlo Gonzaga, che Filippo dice di aver riscossi tranne i quaranta ducati che sicuramente incasserà in quello stesso giorno, ma poi li dà di impossibile incasso. Si porti dal duca se effettivamente ha incassato i millecento ducati. Se Cristoforo Pelisone ha fatto quanto doveva per i millecento ducati, Filippo gli ridia i due buoi toltigli.

Filippo de Ancona.
Noy havemo recevuta una toa a dì primo del presente et inteso el tenore d'essa. Molto ne siamo miravigliati perché la ce pare molto variare dal tenore et sustantia d'un'altra, quale ne scrivessi ali dì passati. Nam, si bene ne ricordiamo, tu ne scrivessi che li denari del'illustre signor miser Carlo (1) erano scossi, excepto ducati quaranta, li quali tu credevi de scotere quel dì proprio. Nunc, autem scrivendone tu che li hay dificultate assai et che tu non li poi rescodere et che te fi vetato ad fare l'officio, non sapemo intendere tale contrarietà né donde proceda, salvo se non fosse como te pare havere inteso, cioè ch'el fusse buctata la taglia de mille duicento sexanta dui ducati et che se volisse rescotere uno grosso per fiorino et a questo modo gli trovaresti ben molto più dificultà che non saria già troppo da miravigliarse. Per intendere adoncha meglio la fazenda, volimo che, se sonno rescossi li mille ducati del'illustre signor miser Carlo, volimo tu vegni subito a noy per informarci come passa la fazenda. Ceterum volimo che, havendo facto el dovere Christoforo Pilisono per li mille cento ducati, tu li fazi restituire uno paro de bovi quali dice tu havergli facto torre, et questo senza alcuna exceptione. Et veni a noy como havimo dicto si li mille ducati del'illustre signor miser Carlo sono rescossi. Data Abbiate, die ii novenbris 1450.
Cichus.


(1) Carlo Gonzaga.