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19. Francesco Sforza a Bartolomeo Pendagli 1450 ottobre 8 Milano

Francesco Sforza esprime a Bartolomeo Pendagli il suo dispiacere per il ritardato pagamento di quanto dovutogli.

Bartholomeo de Pendaliis.
Havemo recevute vostre litere et del'avisi ne dati, li quali molto ne sono piazuti, ve rengratiamo sumamente. Circa vero lo facto deli vostri dinari è molto ben ragione e invero c'è recresuto molto siati stato tanto retardato et omnino volemo ve siano dati incontinenti. Et dela aposita provisione sopra ciò et dela nostra intencione el spectabile doctore misser Sceva, nostro ortatore (a) (1), vel dirà a boca, al quale ve piaza dare piena fede quanto a nui proprii. Data Mediolani, die suprascripta.
Cichus.


(a) Così in A.

(1) Sceva da Corte.