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208. Francesco Sforza al commissario di Como [Tommaso Tebaldi da Bologna] 1450 novembre 4 Milano

Francesco Sforza ordina al commissario di Como che cessino e siano annullati gli interventi di Como nelle comunità di Gravedona, Sorico e Dongo.

Commissario Cumarum (1).
Hanno mandato a nuy suoi ambasatori le comunitate de Grabadona, Sorega, Dongho et de quelle pieve là suso el nostro lago ad gravarse et meravigliarse de certi comandamenti a loro mandati per li officiali de Como, che vengano lì a togliere la portione sua del compartito dela subvencione deli cinquimiliacinquecento fiorini, allegando loro da Gravedona et li vicini che non gli saria possibile né gli pare honesto né ragionevelle, perché hanno portato et portano loro asay maior carico per le gente d'arme che non sia quello che se porta ad Como per la subvencione, offerendose però ad participare del carico d'essa subvencione se quelli da Como voleno participare similiter del loro carico de soldati. Le qualle tute cosse intese e considerato che pur è vero che hanno portato et portano de grandi carichi per li soldati et considerato etiam che la subvencione s'è domandata pur a quelli da Como et non a quelli de Grabedona né de là suso, a nuy non pare né volemo che siano gravati per dicta subvencione. Et cusì tu ordina che non gli sia dato impazo nì de comandamenti nì de altri per cagione dela dicta subvencione de Como. Mediolani, die suprascripta.
Cichus.


(1) Identificato come Tommaso Tebaldi da Bologna (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 241).