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253. Francesco Sforza a Marco Cerato e Manfredotto da Cornazzano 1450 novembre 11 Milano

Francesco Sforza conferma a Marco Cerato e Manfredotto da Cornazzano, cittadini di Parma, la concessione biennale degli uffici della gabella del sale della città, a eccezione della commissaria. Alla ricezione della lettera ducale inviino subito i pattuiti 1000 ducati d'oro a Desiderio Grosso.

[ 52r] Civibus nostris parmensibus Marco de Cerato et Manfredoto de Cornazano.
Cossì per la fede et devocione qual havemo sempre cognosciuto vui portare a nuy et al stato nostro, cossì per la vostra virtute et probità, sufficiencia, et driteza de animo, volentera ve exercitamo et exercitaremo per l'avenire in li nostri officii. Hinc est che nuy ve havemo concesso et dato et investito de tuti li officii necessarii et che se soleno exercire in la nostra gabella sive doana del sale, excepto l'officio dela comissaria, per dui anni proximi a venire, incomenzando in calende zenaro proximo a venire, cum quello sallario, comodità et utilità et come se contene nelle littere pattente qual ve mandamo alligate. Ma perché, carissimi nostri, de presente siamo ad uno bisogno de dinaro qual non potria essere maiore, ve pregamo, confortiamo et carichamo, per quanto amore portati al stato nostro, che, subito vedute le presente, ne vogliati mandare quilli ducati mille d'oro qualli ce haveti promeso prestare, assegnandoli a Desiderio Grosso, nostro comissario lì ala gabella, el quale subito ne li portarà. Et in questo non usati tarditate alcuna, perché importa ultra quam dici posset al facto nostro et gli havemo scripto che ad tardius ne li porti qua sabato che vene. Siché datigli subito, promettendo che dicti ducati mille conseguiriti et haveriti nel termino de quilli dui anni segondo l'ordine et forma che se contene in esse nostre littere. Et cossì ancora ve prometemo per le presente, le qualle per maior fede havemo sottoscripto la presente de nostra propria mano. Mediolani, xi novembris 1450.
Cichus.
Franciscus Sfortia manu propria subscripsit.