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27. Francesco Sforza a Giovanni Caimi 1450 ottobre 8 Milano

Francesco Sforza vuole che Giovanni Caimi si informi circa gli stari fatti portare da Giacomo da San Genesio e su quando Piero Fioco presterà due mine cremonesi al suddetto Giacomo. Tutto questo è necessario che si sappia da chi deve indagare sulle ragioni di Giacomo da San Genesio.

Iohanni de Caymis.
Dilecte noster, per podere fare chiari quelli che hanno a examinare le rasone de Iacomo da Sancto Genese, è necessario havere da lì informacione de doi stari, qualli Iacomo suprascripto dice havere facto portare da Lodi et a mesura lodexana e cum quelli havere recevuto et dato lo frumento che have a dispensare. Pertanto, havuta la presente, investigaray da Perino Fiocho se à tali stari et quanto et chi li have et per che casone li furono lassati et, non siando in sue mano, investigaray dove sonno et da quelli saperay como da Perino volemo sapesti. Informate etiamdio da dicto Perino quando è ch'el presta due mine cremonese a Iacomo suprascripto et se esso Iacomo usava quelle mine in Pizleone et in quanta quantità l'usa, cioè quanto ne pote mesurare cum quelle. Ceterum, perché de tutto questo ne debbe essere informato uno giovane mesuratore, qual intendemo essere noto al suprascripto Perino, volemo che ad ogni modo habbi da ti el suprascripto giovane, sia dove se voglia, et, dilligentemente examinato, ne mandaray in scripto quanto da esso intenderay. Volimo che ancora, trovati li suprascripti stari, se vedarai che l'uno sia simile al'altro, ne mandarai pur uno tanto, ma se fosano diferenciati, li mandarai tuti dui, operando ogni tua industria et dilligencia ad investigare bene quanto circa questa materia sarà intervenuto. Mediolani, die viii octobris 1450.
Cichus.