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270. Francesco Sforza a Gerardo Doni da Rivanazzano, al comune e alla comunità di Castellazzo Bormida 1450 novembre 17 Milano

Francesco Sforza precisa a Gerardo Doni da Rivanazzano, podestà di Castellazzo Bormida, e al comune e agli uomini della stessa località, che i capitoli convenuti con la loro comunità entreranno in vigore dal gennaio successivo, per cui i dazi dell'anno in corso devono essere pagati come nel passato.

Potestati (1), comuni et hominibus Castellatii.
Come per li capituli facti tra quella comunità et nuy intendereti, lo pagamento de quello ànno composto cum nuy deve commenzare in callende de zenaro proximo et per consequente ogni cosa appertenente alle intrate, perché ne vene ad restare ad nuy ogni cosa de intrata de questo presente anno. Et perché nostra intentione è stata et è, tucta volta che ne sia possibile aiutarne dele intrate, non dare carigo alli subditi nostri, habiando de presente necessitade, come sapeti, havemo deliberato per più commodo de quella comunità usare per questo hanno tanto tucti li dacii [ 57v] se scodevano allo ultimo tempo delo illustrissimo nostro patre et socero duca passato, senza la additione delo interzamento, non intendendo preiudicare per questa alli capituli nostri. Pertanto, considerato la divotione et fede quale sempre ne haveti portata, prestareti patientia de lassare descrivere li fructi vostri et poy ad pagare ad pagare lo datio, come havemo dicto, et cossì lo datio dela macina et dela tota al modo soprascripto. Ex Mediolano, die xvii novembris 1450.
Iohannes de Ulesis.


(1) Identificato come Gerardo Doni da Rivanazzano (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 541).