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28. Francesco Sforza a Pietro Fregoso 1450 ottobre 8 Milano

Francesco Sforza chiede al doge di Genova che si restituisca a Manfredo Landi la località di Tressino, presa dal cugino del doge alla morte di Filippo Maria Visconti.

[ 5v] Domino duci ianensi.
Como deve savere la signoria vostra, quando mancò de questo presente lo illustre quondam duca Filippo Maria, patre nostro, fo preso per lo illustre signor quondam Ianes, cusino vostro, el loco de Tressino, vicino alla rivera orientale de quella cità, qual era del generoso cavalero et conte misser Manfredo de Lando, feudatario nostro dilecto, e, benché per la restitucione d'esso più volte habiamo scripto al prefato quondam misser Ianes e così alo illustre misser Ludovico, vostro precessore, et anche non comprendessemo essergli veruna legittima rasone nì casone perché se dovesse retenere, nondimancho may non è seguita tal restitucione, il che attribuissemo piutosto ale condicione de quelli tempi che altramente, perché, sebene fidesse recordato che alora era nele mane de Francesco Picinino, pur è notorio et se sa manifestamente ch'el spectava et specta al prefato conte Manfredo et ch'el fo del padre de Lano (a) et deli antecessori loro, siché, pigliando fede et sperancia dela signoria vostra como de fratello et signore qual habia studio ale cose honeste et in reformare et redriciare quelle fosero passati altramente, confortamo et pregamo strectamente la signoria vostra voglia havere recomendato esso conte Manfredo et provedere gli sia restituito e consignato dicto loco, ricordandovi ch'el ve sarà bono vicino, amico e servitore per la benignitade haverà recevuta da vui, tum per contemplacione nostra, perché volimo sempre tuti li nostri siano dela signoria vostra. La qual restitucione haveremo a singular complacencia, benché de questo non fecimo dubio veruno, como più largamente dirà a boca per parte nostra Dominico Guazardo, nostro dilecto aulico et familiare, al qual piaza alla signoria vostra de dare piena fede quanto a nuy proprii. Mediolani, viii octobris 1450.
Cichus.


(a) Così in A.