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282. Francesco Sforza a Luigi Atti da Sassoferrato 1450 novembre 18 Milano

Francesco Sforza ordina a Luigi Atti da Sassoferrato, commissario di Piacenza, di prendere gli assalitori che insieme ad Antonio Senese portarono via la merce (che dovrà essere restituita) a Bastiano Tinto e a Bartolomeo Bosi da Lodi.

Magnifico Aluysio de Saxoferrato, commissario Placentie (1).
Magnifice dilecte noster, nuy havemo havuto la inclusa supplicatione de Bassiano Tincto et Bartholameo Bozi de Lode, la quale ve mandiamo, azò la vedati et intendati. Et volimo che, subito havuta questa, tignati modo et via, con quella honestà ve parirà, che habiati nele mane quello Antonio Senese che dice la supplicatione, lo quale intendimo è cugnato de Ventura da Parma, nostro homo d'arme, et poy da luy ve informati de questo facto et chi forono quilli sacomani forono con luy ad robare questi mercadanti. Li quali saccomani ve sforzati infallanter havere nelle mane, togliendo dele guide dela terra, como piacerà ad vuy, siché omnino habiati dicti saccomani nele mane et provedite che questi mercadanti rehabiano le cosse soe. Li quali saccomani per niente non liberati senza nostra licentia. Et ne advisati de tutto como havereti facto. Et in questo ve carichamo usati ogni diligentia et sollicitudine, si desiderati may farne cosa grata, portandovi per modo secretamente che elli non sentissero de questa nostra lettera. Data Mediolani, die xviii novembris 1450.
Iohannes.


(1) Si tratta di Luigi Atti da Sassoferrato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 487, dal 1451 luglio 18 con Sceva de Curte: Luigi Atti non compare tra gli ufficiali elencati).