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294. Francesco Sforza a Tommaso da Nogarolo 1450 novembre 18 Milano

Francesco Sforza rimprovera Tommaso da Nogarolo, squadrerio dei provvisionati, per aver tolto bestie e biade a Maffiolo da Riva e Givarolo da Galbiate nonostante avessero un permesso del Consiglio segreto. Restituisca tutto e osservi le licenze.

Tome de Nugarollo, provisionatorum squadrerio.
È stato qui denanzi da nuy Antonio, dicto Cazola, da Riva, quale dice che tu hay tolto le bestie cum la biava sive frumento ad Mafiolo da Riva, suo parente, el quale Maffiolo conduceva dicta biada ad Malgrà cum licentia del nostro Conseglio secreto, secondo luy dice. Et lo simile dice ad Givarolo da Galbià, al quale hay anchora retenuta la sua biava. Dela qual cosa ne siamo maravigliati che tu non habie observato le dicte licentie del prefato nostro Conseglio secreto. Et pertanto, essendo cossì che li dicti habiano la licentia dal nostro Conseglio, volimo, visis presentibus, tu debbi restituire le bestie, biava et ogni altra cosa de loro alli predicti Maffiolo e Givarolo, che non gli manchi niente. Et questo non manchi. Et volimo debie observare alli predicti le loro licentie, ut iacent, perché cossì è nostra intentione. Data Mediolani, die xviii novembris 1450.
Cichus.