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327. Francesco Sforza a Niccolò V e Astorgio Agnesi 1450 novembre 23 Milano

Francesco Sforza supplica Niccolò V a intervenire per risolvere la controversia tra Lucca e Borso d'Este, marchese di Ferrara.

[ 70r] Sanctissimo domino nostro pape.
Essendo a nuy amica et benivola la magnifica comunità di Lucha et intendendo nuy che fra lo illustre signor marchese de Ferrara et la prefata magnifica comunità è una certa controversia, como la sanctità vostra è et sarà informata, desideraria summamente se levasse via ogni errore et differencia fosse fra loro et che lo prefato illustre signor marchese et la prefata magnifica comunità restano in bona amicitia et accordo insieme, como non dubito seguirà metendoli la sua sancta mano la sanctità vostra. Havendo adoncha nuy inteso como el prefato illustre signor marchese manda ala sanctità vostra lo reverendo Monastero (a) de Modena per soe facende, et forse per questa cagione, et essendomi pregato dala prefata magnifica comunità che la recomandi ala sanctità vostra, supplico humilmente la sanctità vostra se digni sedare et quietare ogni differencia fosse fra esso illustre signor marchese et la prefata magnifica comunità. Recomandandone ali piedi dela vostra santità, Vincenzo, mio cancellero (2), dirà più largamente l'intencione mia ala sanctità in questo facto, al quale supplico la sanctità vostra se digni dare fede quanto a nuy proprio. Mediolani, xxiii novembris 1450.
Cichus.
In simili forma cardinali Beneventano (3), mutatis mutandis.


(a) Così A.

(1) Si tratta del vescovo Giacomo Antonio della Torre (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 758).
(2) Si tratta di Vincenzo Amidani.
(3) Si tratta del cardinale Astorgio Agnesi (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 672)