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330. Francesco Sforza alla comunità di Lucca 1450 novembre 23 Milano

Francesco Sforza risponde alla comunità di Lucca, compiacendosi per l'accordo raggiunto con Borso d'Este, marchese di Ferrara, e assicura di essere disponibile a fornire ogni aiuto. Quanto alla richiesta di raccomandazione presso Niccolò V, informa di avergli scritto, come ha fatto con Astorgio Agnesi e Vincenzo Amidani.

[ 70v] Magnifice communitati luccensi.
Havemo recevuto le vostre lettere et inteso quello ne scrivite. Restamo de tucto avisati et vi respondemo: alla prima parte, dove diceti essere in pacifico stato cum lo illustre signor marchese de Ferrara, che a nuy piace grandemente, cossì ve confortamo ad volervi bene intendere cum la signoria soa et adactarvi a quelle cose sonno honeste, per modo restiate ben d'accordo inseme. Et se per noy gli è ad fare cosa alcuna, ne avisate che in questo et in ogni altra cosa sarimo sempre aparechiati ad ogni cosa sia utile et honore de quella magnifica comunità. Ala parte dove dicete che esso illustre signor marchese manda lo reverendo monsignore de Modena (1) ala santità de nostro Signore et che vogliamo recomendarvi ala sanctità soa che se degni volere cognoscere queste tale differentie, et cetera, per compiacere a quella magnifica comunità scrivimo per le alligate opportunamente in corte ala sanctità de nostro Signore et al reverendissimo monsignore de Benivento (2) et a Vincenzo, nostro cancellero (3), quale sollicitarà lo facto de quella magnifica comunità como si fusse nostro proprio. Mediolani, die xxiii novembris 1450.
Cichus.


(1) Si tratta del vescovo Giacomo Antonio Della Torre (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 758).
(2) Si tratta del cardinale Astorgio Agnesi (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 672).
(3) Si tratta di Vincenzo Amidani.