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345. Francesco Sforza a Giovanni Ceno da Varese e Antonio Trecco 1450 novembre 24 Milano

Francesco Sforza vuole che Giovanni Ceno da Varese e Antonio Trecco, rispettivamente referendario e tesoriere di Cremona, provvedano al vivere di Marino da Servigliano, alloggiato a Casalmaggiore.

Referendario (1) et thexaurario Cremone (2).
Perché havimo deliberato che Marino da Servigliano, nostro fameglio, debia remanere et stare alogiato in la terra nostra de Casalmaiore come è gli alogiato perfina adesso et intendimo gli sia provisto del vivere suo suxe le intrate nostre per cinque boche vive et altritanti cavalli, pertanto volimo che gli faciate dare et provedere in quella dicta terra per cadauna bocha ogni meso uno staro de formento a quella mesura et stara duy de biada per cavallo alla dicta mesura, pagando vuy dicto formento et biada delli denari delle entrate nostre. Et questo volimo debiati continuare perfim che noy ve scriveremo altro in contrario. Et vediti che non gli mancati per cosa veruna. Data Mediolani, xxiiii novembris 1450.
Iohannes.


(1) Identificato come Giovanni Ceno da Varese (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 411).
(2) Identificato come Antonio Trecco (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 412).