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36. Francesco Sforza al commissario di Pizzighettone 1450 ottobre 9 Milano

Francesco Sforza vuole che il commissario di Pizzighettone non si impicci degli uomini e del comune di Maleo.

Comissario Pizleonis (1).
Essendo ad nui facto querella per li homini nostri de Maledo, quali se gravano ad essere convenuti sotto la toa iurisdicione havendo loro in quella terra el potestade (2) loro da per sì, per questa te dicemo et dechiaramo che la intencione nostra è non te debbi impazare de dicti homini né de quello comune in cosa alcuna. Et se bene nui te scrivessemo cosa alcuna, perché te bisognasse havere de quelli homini, non volimo gli comandi tu, ma te intendi col podestà de quella nostra terra, qual farà quanto nuy scrivessemo a ti, azoché dicti homini non possanno gravarse havere la spesa del'officiale et poi sianno convenuti sotto altra iurisdicione. Mediolani, die viiii octobris 1450.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 450, ma dal 1475).
(2) Non identificato, la carica non è segnalata da SANTORO, Gli uffici.