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391. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino, Giovanni Ceno da Varese e Antonio Trecco 1450 novembre 30 Milano

Francesco Sforza ordina di pagare a Burlazzo da Cremona le 864 staia di frumento acquistato per la gente d'arme al prezzo di 15 soldi imperiali per staio. Raccomanda un pronto pagamento, perché sia stimolo ai mercanti di grano a favorire volontieri il duca.

Iohanni de Tolentino (1), referendario (2) et thesaurario Cremone, Antonio Trecho.
Burlazo da Cremona, presente portatore, ha consignato a nostro nome stara octocentosexantaquatro, cioè 864, alla mesura de Lodi, al magnifico Foschino, nostro locotenente lì a Lode (3), per precio de quindici soldi, cioè 15 imperiali el staro. El qual frumento havimo facto toglere per dare ale nostre gente d'arme et non havimo facto exbursare el pagamento de dicto frumento. Et esso Burlazo dice havere ricatato esso frumento da più persone a certi termini, li quali già sono passati, et domandano el pagamento e nuy, como è ragione, volimo che sia pagato. Pertanto volimo che tu faci contento el dicto Burlazo deli denari dele nostre [ 82r] per lo precio dela dicta stara octocentosexantaquatro a ragione di soldi xv el staro, como è dicto. Et questo non manchi per cosa del mondo, acioché l'altri mercadanti de grano, vedendo fare ben conto a questo, ne serveno volentera. Mediolani, ultimo novembris 1450.
Cichus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.


(1) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino.
(2) Identificato come Giovanni Ceno da Varese (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 411).
(3) Si tratta di Foschino Attendolo.