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451. Francesco Sforza a Liberio Bonarelli da Ancona e Bartolomeo Porro 1450 dicembre 6 Milano

Francesco Sforza ordina a Liberio Bonarelli da Ancona e Bartolomeo Porro, rispettivamente, commissiario e podestà di Alessandria, di liberare Matteo e Bianchino, famigli dell'uomo d'arme Pinchiarello, restituendo quanto fu loro tolto. La disposizione è priva di validità se risultasse che sono in difetto.

Commissario (1) et potestati Alexandrie (2).
Siamo contenti et volemo che relassate Matheo et Bianchino, famegli de Pinchiarelo, nostro homo d'arme, et che gli restituati tucto quello gli fo tolto, dummodo che vuy trovati che loro non habiano fallito né che siano in defecto alcuno. Ma se trovati che loro habiano fallito, non volimo che gli relaxati né che gli restituati cosa alcuna, ma advisatene chiaramente dela cosa como passa, perché poy ve responderemo quello haveriti a fare et exequire. Data Mediolani, die vi decembris 1450.
Iohannes.


(1) Identificato come Liberio Bonarelli da Ancona (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 527).
(2) Identificato come Bartolomeo Porro (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 528).