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452. Francesco Sforza a Sagramoro Visconti 1450 dicembre 8 Milano

Francesco Sforza vuole che Sagramoro Visconti intervenga presso la gente d'arme sistemata a Castelleone perché con i suoi comportamenti non legittimi certe resistenze dei locali.

Domino Sacramoro Vicecomiti.
Alle volte te maravigli et pigli admiracione che quelli nostri homini et comune de Castello Lione sonno renitenti, retrogradi ad fare alcune cose quale te pare doverianno fare et essere tenuti a farlo, non havendo advertentia né respecto alcuno ad i modi quelle gente d'arme tengono verse loro et i portamenti gli fanno et como se comportano con loro. Et oltra l'altri lamenti et querelle hanno facto continuamente quelli homini, è occorso i toy, quali debbeno essere exempio del'altri et reprehenderli et monirli quando facessero contra el devero et la honestà, s'è trovato uno tuo ragazo et uno fameglio de Stefano Ungaro havere furato in una botega certe para de scarpe, como evidentemente appare, et sonno sostenuti et volemo sianno examinati et de questo et de altre cose occorse in quella terra mancho che bene facte. Et si te monemo et caricamo voglie provedere che simile cose, inconveniente et deshoneste non sianno né occorrano più, che gravemente ce turba et recresse. Et vogli fare siché non sentiamo più simili delicti et manchamenti, che ne seria necessario poy gli provedessemo noy et con danno et vergogna de qualcuno, la qual cosa non vorramo occorresse per cosa al mondo. Data Mediolani, viii decembris 1450.
Cichus.