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477. Francesco Sforza ai deputati di provvisione del comune di Pavia e a Gracino da Pescarolo 1450 dicembre 8 Milano

Francesco Sforza scrive ai deputati dell'ufficio di provvisione di Pavia e a Gracino da Pescarolo che, se fossero intervenuti preventivamente, avrebbero potuto evitare le preoccupazioni che hanno per la peste. Vuole poi che diano ancora carri, ma ridotti da sei a quattro.

Deputatis officio provisionum civitatis Papie et Gracino de Piscarolo.
Havemo recevuta vostra littera et inteso quanto scrivete circha el facto del provedimento di carri, et cetera. Respondemo che crediamo habbiati delle graveze assay, nientedemene, le graveze che haveti le haveti per la specialitade vostra et bem vostro, che le graveze se hanno per evitare lo morbo cedeno in comune bene et utilitate universale. Et queste tale graveze le haveresti possuto schivare, havendo vuy facto le provisione opportune nelo principio, che sono facte da poy. Ma questa puocha graveza ve dasemo per vostro aconzo semo certi non ve de' agravare. Il perché ve confortiamo et strengemo che vogliati fare provedimento opportuno che le carra, quale ne hanno servito per fina qui, restiano anchora alquanto più, et ordinati siano satisfacto li conductori delle decte carre, adciò ne possiano servire. Et de questo ve caricamo grandemente, perché non serà a quella comunità grande graveza, facendolo voluntera como fa. Ex Mediolano, octavo decembris 1450.
Post datum: vogliati fare satisfare per lo passato per sey carra, como hanno servito, ma per lo advenire fati provisione per quatro carra solamente. Data ut supra.
Cichus.