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480. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1450 dicembre 10 Milano

Francesco Sforza rimprovera il fratello Alessandro per il pessimo comportamento dei suoi soldati, che a Calestano e Pontremoli si sono dati a rubare. Si restituisca ogni bene basandosi sull'elenco fornito dai danneggiati.

[ 99r] (a) Alexandro Sforza.
Havemo inteso con grandissima displicentia et non senza affanno che nel passare de là quelle nostre zente hano usato grandissime dishonestate et facto de molte et grande robbarie a Calestano et a Pontremulo contro ogni nostra mente et dispositione et contra l'ordini nostri. Et ben se miravigliamo che tu non gli habbi havuto altra deligentia. Et pertanto volimo, per dare a vedere alli nostri homini da Calestano et Pontremulo che ce rincresce el suo damno, che tu te informe de quelli hanno commesso lo excesso et ne fazi demostratione ad far fare la restitutione dele cose tolte, advisandoti che, havendo scripto alli dicti nostri homini che te mandino in scripto tucte le cose tolte, siché admicterai le sue querele e li darai ad vedere che ci rincresce ogni suo damno et maltractamento et procedendo ad fare restituire. Laude, x decembris 1450.
Cichus.


(a) Nel registro la carta 99 precede la carta 98.