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490. Francesco Sforza a Pietromartire e Giorgio Visconti 1450 dicembre 12 Lodi

Francesco Sforza informa Pietromartire e Giorgi Visconti di sapere del dissidio che hanno con lo zio Lancillotto. Ordina loro di portarsi dal duca, facendolo sapere anche allo zio, perché il duca intende mettere pace fra le parti.

Petromartiri et Georgio, fratribus de Vicecomitibus.
Spectabiles dilecti nostri, havendo noy presentito che fra voy et Lanciloto, vostro barba, è nascuto uno puocho de rugine et defferentia per la morte d'uno reputato usurarlo et per la presa haveti facta ad uno cognato del dicto morto nel luoco de Sexto, iurisdictione d'esso Lanciloto, la quale differentia a noy seria noyosa et molto rencressevola, perché desideremo fra voy quella bona unione, carità et benevolentia che meritamente gli debe essere. Pertanto vogliamo debiati assignare et deppositare quella torre de Castelleto, etiamdio el presone, in mano de domino Baptista dal Borgo, nostro comissario (1), et subsequenter, hoc facto, volemo ch'uno de voy vengni alla presentia nostra, [ 102r] avisando etiam della venuta vostra esso Lanciloto, aciò possa o venire o mandare ancora luy, perché intendiamo pigliare tale ordine et mettere cossì facta compositione tra voy, che meritamente vi contentareti. Et non credati che questo se facia per preiudicare ad alcuna vostra ragione, anzi se fa per vostro bene et per servare unione et accordio fra voy. Fati adoncha quanto vi havemo sopra dicto et non manchi per cosa alcuna. Laude, xii decembris 1450.
Cichus.


(1) Battista de Burgo viene menzionato da SANTORO (cfr. Gli uffici, p. 304) come podestà di Oleggio dal 1450 gennaio 1.